Danni causati dalla mosca olearia, il caso approda in Senato

Nel 2014 la mosca delle olive ha causato danni molto gravi alla produzione di olio in Toscana, in particolare nella provincia di Pisa. La Strada dell’Olio Monti Pisani ha denunciato la drammaticità della situazione e preparato insieme ai sindaci un Ordine del Giorno che è in discussione nei rispettivi Consigli Comunali. In questo documento si chiede ai vari livelli di Governo di intervenire. Una prima risposta è arrivata dai senatori Gatti, Chiti, Martini, Filippi, Cantini e Mattesini, che hanno presentato un’interrogazione al ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.

Di seguito il testo:

Premesso che:

la mosca delle olive, Bactrocera oleae, è il più importante insetto dannoso all’olivo nell’area mediterranea, tanto che nelle annate favorevoli al suo sviluppo (caratterizzate da un clima molto mite nei mesi invernali, piogge frequenti e temperature estive non alte, sempre sotto i 30 gradi) gli attacchi alle piante possono essere così gravi da compromettere l’intero raccolto delle olive;

nel 2014 vi è stata un’infestazione della mosca in Toscana, già ai primi del mese di settembre, mai precedentemente riscontrata così alta nella maggior parte delle aree olivicole centro-settentrionali; favorita dalle condizioni meteorologiche, la mosca ha continuato a riprodursi fino alla raccolta e oltre e le frequenti precipitazioni sulla regione hanno reso vano il ricorso al trattamento degli oliveti;

di fatto, nella maggior parte dei distretti olivicoli di pregio dell’Italia centro-settentrionale, la mosca si è configurata come una calamità, causando perdite che hanno riguardato non solo i produttori ma l’intero settore, con ripercussioni anche a livello occupazionale;

considerato che:

tutte le province della Toscana sono state interessate dall’infestazione parassitaria da mosca delle olive, fra tutte la provincia di Pisa è stata quella col danno riscontrato più alto, attestabile ad un meno 92 per cento di produzione;

il calo drammatico di produzione non ha comportato solo una riduzione pericolosa di reddito, ma anche il rischio di un abbandono progressivo in cui restano coinvolti ambiente e paesaggio; ad esempio, il Comune di Calci, facente parte del comitato di gestione “Strada dell’olio dei monti pisani”, ha deliberato nel mese di dicembre 2014 un ordine del giorno in cui si fa presente che dalla difficile situazione che si è creata nelle coltivazioni potrebbero derivare nuovi abbandoni o minore manutenzione dei terrazzamenti degli oliveti da parte degli olivicoltori, con conseguente aumento dei rischi di dissesto per il territorio;

il Consiglio regionale della Toscana ha approvato, all’unanimità, il 2 dicembre 2014 la risoluzione n. 290 in merito alla gravissima crisi del settore olivicolo toscano; la risoluzione impegnava la Giunta regionale ad attivarsi per chiedere al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali il riconoscimento di evento calamitoso per infestazione parassitaria dovuta alla mosca olearia, in quanto non inclusa nel piano assicurativo agevolato 2014;

con delibera n. 1149 del 9 dicembre 2014 la Regione ha chiesto il riconoscimento al Ministero dello stato di calamità eccezionale a seguito di infestazione parassitaria tenuto conto del decreto legislativo n. 102 del 2004; consapevole che comunque le risorse finanziarie del fondo di solidarietà arrivano solo dopo alcuni anni e sono sempre più esigue;

il 29 dicembre il Ministero ha affermato che l’attivazione del fondo è consentita solamente a seguito di danni diretti causati da avversità atmosferiche assimilabili a calamità naturali; invece, i danni causati alle produzioni olivicole dall’infestazione parassitaria dovuta alla mosca dell’olivo non rientrano nelle fattispecie previste dal decreto legislativo n. 102 del 2004 ai fini dell’attivazione degli interventi compensativi del fondo di solidarietà nazionale;

considerato altresì che il Ministero preferisce investire sull’assicurazione agevolata anche se probabilmente è ben a conoscenza che in Italia nessuna compagnia assicura contro le fitopatie e le infezioni parassitarie incluse nel piano assicurativo agevolato; questo perché in presenza di una polizza assicurativa l’azienda potrebbe, a parere dell’assicurazione, non fare gli opportuni trattamenti contro il parassita, in modo da percepire l’indennizzo da parte della compagnia e questa ovviamente si premunisce preferendo non assicurare;

considerato infine che in prospettiva, per l’anno 2015, puntando alla realizzazione di una copertura assicurativa agevolata contro l’infestazione parassitaria causata dalla mosca olearia, il Ministero nel piano assicurativo agevolato del 2016 dovrebbe inserire la mosca olearia tra le avversità parassitarie assicurabili; in questo modo si darebbe l’opportunità alle Regioni di intervenire. Ad esempio, la Regione Toscana ipotizza in questo caso di poter contribuire al pagamento del premio assicurativo delle aziende fino al 65 per cento ammesso dalla normativa sugli aiuti di Stato, se ci fossero compagnie assicurative disposte ad assicurare contro tale parassita oppure finanziare i fondi di mutualità dei consorzi di difesa che potrebbero essere operativi dal prossimo anno se arriveranno dal Ministero i necessari decreti attuativi. Attraverso i fondi di mutualità, fino al 2014 non attivi per tali motivi, è lo stesso consorzio di difesa che può in sintesi fungere da compagnia assicuratrice e stipulare polizze con le aziende agricole anche per eventi parassitari che altri soggetti assicurativi non vogliono coprire con polizze. Comunque il consorzio di difesa toscano (CODIPRA Toscano) avendo accantonato risorse finanziare sarebbe da tempo pronto ad agire con i fondi di mutualità se ci fossero i suddetti decreti ministeriali attuativi,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo ritenga che la richiesta di legge speciale da parte della Regione che aiuti tutto il comparto ed abbia adeguate risorse economiche, promossa a livello di Conferenza Stato-Regioni insieme almeno alle altre Regioni del Centro Italia che stanno vivendo la stessa situazione della Toscana, sia una strada percorribile, tenuto conto anche del precedente verificatosi nel recente passato quando, in seguito al forte attacco di Peronospora della vite del 2008, la Regione Siciliana si fece promotrice di una legge nazionale per aiutare le aziende agricole colpite;

se non ritenga, in alternativa, di dover prendere in considerazione l’attivazione di una misura specifica di compensazione nel PSR (programma di sviluppo rurale) 2014-2020; questo eccezionale attacco di mosca olearia deve far riflettere sul fatto che la difesa da questo parassita è strategica per l’olivicoltura toscana e quindi potrebbe essere opportuno avviare attraverso il PSR 2014-2020 nuovi approcci strutturali sul territorio previsti dalla Regione Toscana, volti: a promuovere la realizzazione di impianti olivicoli meccanizzabili per rendere più agevole la difesa fitosanitaria ma anche la raccolta senza che ne risenta la produzione; incentivare l’utilizzo di tecniche di difesa ecocompatibili sia sotto l’aspetto dei prodotti che delle attrezzature di distribuzione premiando le aziende che le utilizzano. Questo perché il reddito per i produttori olivicoli è comunque in media basso e quindi preferiscono o non effettuare trattamenti o usare prodotti meno costosi ma spesso deleteri per l’ambiente, la salubrità e qualità delle produzioni e la sicurezza dell’operatore agricolo; tenuto conto anche del fatto che nella maggior parte dei casi si è di fronte a produzioni poco più che di uso domestico e questo comporta un certo ritegno ad utilizzare prodotti fitosanitari; promuovere ricerca e sperimentazione sotto gli aspetti della difesa fitosanitaria, della meccanizzazione negli impianti olivicoli per i trattamenti e pratiche colturali, dell’introduzione di nuovi cultivar e sistemi di allevamento adatti ai vari territori dell’olivicoltura Toscana;

a che punto è l’iter di emanazione dei decreti ministeriali attuativi per l’operatività dei consorzi di difesa, che permetterebbero alle Regioni di intervenire;

per quanto riguarda l’annualità 2014, se esista la possibilità di intervenire per compensare i gravissimi danni subiti ed evitare abbandoni pericolosi dal punto di vista economico, paesaggistico e di assetto del territorio.

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